L’Oro tocca il massimo degli ultimi 13 mesi
Il mercato dell’Oro, la scorsa settimana è riuscito a toccare il suo massimo degli ultimi 13 mesi, per poi correggere la traiettoria al ribasso. Il mercato si è poi calmato dopo che l’Euro ha mandato al rialzo l’azionario USA e il Dollaro USA, diminuendo quindi la richiesta per la materia prima.
L’Oro è all’incirca al rialzo del 20% per l’anno in corso, e attualmente sta andando al ribasso dopo che il mercato ha toccato il minimo l’11 febbraio scorso. E’ quindi un ottimo indizio che ci fa capire che l’Oro è stato ancora una volta usato come copertura.
I traders potrebbero inoltre essere in fase di prenotazione dei profitti, proprio a fronte alla decisione del tasso di interesse della Fed il Mercoledì, il 16 Marzo infatti ci sarà una decisione cruciale della Federal Reserve, circa la sua politica monetaria. Quando l’oro stava salendo all’inizio dell’anno, lo stava facendo sulla base dei rumors che non vi era alcuna possibilità che la Fed avrebbe alzato i tassi nel 2016. Questa idea è stata messa prepotentemente in discussione dai nuovi statement della Yellen di Febbraio.
Anche se la maggior parte degli investitori credono che la Fed non alzerà i tassi a marzo, la banca centrale potrebbe rilasciare una dichiarazione politica monetaria che suggerirà in maniera decisa che un aumento di tasso a giugno è possibile. Tassi più elevati renderebbero il dollaro statunitense più forte, mettendo pressione sul mercato dell’oro, che come sappiamo, è prezzato in dollari.
I futures del greggio di maggio sono andati lentamente più in alto all’inizio di Venerdì. Gli investitori sembrano essere riluttanti ad acquistare ai livelli di prezzo attuali, nonostante il rapporto dell’Agenzia internazionale per l’energia che ha affermato che il mercato potrebbe aver raggiunto il “fondo del barile”.
L’IEA ha affermato durante il suo classico report mensile, che il petrolio potrebbe aver raggiunto il suo minimo e che i prezzi stanno iniziando ad impattare sulla produzione del petrolio, da parte dell’OPEC e delle nazioni non-OPEC. La mano invisibile dei mercati quindi, sta iniziando a lavorare, e a causa dei costi di produzione elevati, molti stanno tagliando la produzione.
Secondo l’IEA, la produzione non-OPEC potrebbe raggiungere i 750k barili al giorno nel 2016. Ha inoltre affermato che la produzione di petrolio è cresciuta nella prima metà nel 2016, da 1.5-1.9 milioni di barili al giorno, ma che scendere di 0.2 milioni nella seconda metà.
Potremmo quindi aspettarci dei prezzi del petrolio ben più alti in futuro, cosa ne pensate? Fatecelo sapere attraverso i commenti!
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