Cosa è un indice azionario
Gli indici sono senza dubbio il miglior modo per chi vuole investire e non ci capisce molto. Se leggerete tutto il nostro articolo capirete che gli indici, sopratutto quelli più blasonati, salgono nel tempo inesorabilmente. Basta vedere i grafici per capire quanto redditizi possono essere questi mercati.
Sentiamo parlare tantissimo di indici azionari, ma in realtà nessuno è mai riuscito a spiegare con facilità cosa sia realmente un indice. E’ molto semplice, la spiegazione più semplice sarebbe quella che è un indice è essenzialmente un insieme di azioni, come ad esempio Google + Facebook + Apple = Indice.
Ecco, adesso speriamo di avervi subito chiarito le idee. Adesso procederemo quindi a fare un’analisi molto più “in-depth” di cosa è realmente un indice azionario.
Definizione Completa di Indice
La definizione più scientifica, rispetto alla nostra semplificazione che abbiamo fatto poc’anzi, è:
Un indice è una misura statistica dei cambiamenti in un portafoglio di azioni, rappresentate una porzione della totalità del mercato.
E’ essenzialmente troppo difficile tenere conto di ogni singolo mercato del paese, anche solo di quello italiano. Per riuscire a risolvere questo problema, è proprio qua che entrano in gioco gli indici, che rappresentano essenzialmente “il rappresentante” di una serie di azioni. Quindi, proprio come i sondaggisti utilizzano i sondaggi politici per cercare di trarne l’opinione generale della popolazione, gli investitori utilizzano gli indici per tracciare le performance di un dato mercato azionario. Idealmente, un cambio nel prezzo di un indice rappresenta un’esatto cambio proporzionale al titolo azionario che viene incluso nell’indice.
Mr. Charles Dow ha creato il primo indice che di conseguenza è oggi il più conosciuto, sin dal maggio del 1896. A quel tempo, l’indice Dow conteneva 12 delle più grandi aziende pubbliche negli Stati Uniti oggi, il Dow Jones Industrial Average (DJIA) contiene 30 delle più grandi e più influenti aziende negli Stati Uniti
Prima dell’era digitale, il calcolo del prezzo di un indice di borsa doveva essere reso il più semplice possibile. Il DJIA (Dow Jones Industrial Average) originale era calcolato sommando i prezzi delle 12 aziende e dividendo tale numero per 12. Questi calcoli fatti con l’indice erano niente di più che una semplice media, ma a quel tempo bastava.
Oggi, il DJIA utilizza una metodologia leggermente diversa, chiamata ponderazione basata sul prezzo, la media ponderata quindi, se avete fatto statistica alle superiori ve la ricorderete bene.
Con questo sistema, il peso di ciascun titolo è il prezzo del titolo relativo alla somma di tutti i prezzi delle azioni. Il problema, con la ponderazione basata sui prezzi è che un frazionamento azionario cambia il peso di una società nell’indice, anche se non vi è alcun cambiamento fondamentale nel business. Per questo motivo, non troppi indici sono ponderati sul prezzo.
La maggior parte degli indici pesano le aziende basandosi semplicemente sulla capitalizzazione di mercato. Se la capitalizzazione di mercato di una società è di 1 milione di dollari e il valore di tutti i titoli dell’indice è di 100 milioni di dollari, allora l’azienda varrebbe 1% nell’indice. Questi tipi di sistemi sono resi possibili dai computer – la maggior parte sono calcolati al minuto, in modo che siano riflessi in maniera molto accurata nel mercato.
E’ importante notare che un indice non è altro che una lista di titoli; chiunque può crearne uno. Questo era particolarmente vero durante il mercato bullish delle dotcom, quando praticamente ogni pubblicazione creava un indice che rappresenta una sezione di titoli della new economy. Ciò che distingue i grandi indici dai piccoli è la reputazione della società che pubblica l’indice. Ad esempio, il DJIA è di proprietà di Dow Jones & Company, le stesse persone che pubblicano il Wall Street Journal.
Ora che abbiamo scoperto cosa è un indice, diamo uno sguardo ad alcuni dei più popolari indici azionari:
Dow Jones
INDEXDJX: .DJI – 17 nov 11:58 GMT-5
DAX 30
INDEXDB: DAX – 17 nov 17:44 CET
Nasdaq Composite
INDEXNASDAQ: .IXIC – 17 nov 11:59 GMT-5
Di questi tre, ci concentreremo sul primo. IL Dow Jones Industrial Average.
Dow Jones Industrial Average: “il mercato”
Il Dow Jones Industrial Average (DJIA) contiene 30 delle più grandi e più influenti aziende negli Stati Uniti. Ed è l’indice più riconosciuto al mondo, e quello che viene spesso indicato come “il mercato”. Nonostante la sua popolarità, tuttavia, il DJIA ha alcuni punti deboli, come punto di riferimento per il mercato globale.
Vantaggi: Il DJIA ha superato la prova del tempo. Esso contiene 30 delle più note aziende blue chip negli Stati Uniti e non è considerato come volatile o rischioso.
Svantaggi: Ci sono ben oltre 10.000 aziende pubbliche negli Stati Uniti. Il DJ contiene solo 30 aziende, il DJIA non si avvicina neanche ad essere un punto di riferimento per l’intero mercato. Per questo motivo, l’S&P 500 sta cominciando sempre di più ad essere un punto di riferimento per la scelta degli investitori. Inoltre, una ponderazione basata sulla capitalizzazione di mercato è generalmente pensat per essere più efficace di una ponderazione sul prezzo.
Come investire: Il DJIA ha diversi indici di fondi che tracciano anche gli ETF (Exchange Traded Funds) chiamato Diamond Dow che viene scambiato sotto il simbolo DIA all’American Stock Exchange (AMEX).
Il più importante indice Italiano
L’indice FTSE MIB è il più importante indice italiano, e senza dubbio l’indice di riferimento per la finanza italiana. Se volete qualcosa di stabile e a lungo termine, dovrete investire nel FTSE MIB.
Il FTSE MIB è il più importante indice di benchmark dei mercati azionari italiani. Questo indice, che coglie circa l’80% della capitalizzazione di mercato interna, è composto da società fondamentali e a liquidità elevata nei diversi settori ICB in Italia.